Domenica 26 ottobre 1828 nasce a Torino,
in contrada Stampatori, al terzo piano di un palazzo settecentesco, sito quasi dirimpetto alla chiesa di San Dalmazzo, Leonardo Murialdo, ottavo dei nove figli di Leonardo Franchino e di Teresa Rho, appartenenti alla buona borghesia torinese.
Leonardo è un ragazzo normale, come tanti, che ha la sfortuna di restare orfano di padre a soli 5 anni, avvenimento che condizionerà la sua infanzia e la sua adolescenza in cui uno sbandamento spirituale sarà il suo cruccio ed il suo tormento per tutta la vita.
Ben presto, però si rivelerà la tempra di uomo di Dio, già insita in lui, come afferma nel suo Testamento Spirituale “Fin dalla nascita Dio mi ha colmato dei suoi benefici, il mio animo era inclinato alla virtù e dotato di una certa sensibilità favorevole alla pietà” .
Egli sarà un prete straordinario nell'ordinario che avrà tante intuizioni avanzate per l'epoca in cui è vissuto e che vivrà a pieno i problemi del suo tempo, cercando di risolverli, anche con la collaborazione di parecchi laici.
Di grande spessore e modernità è il suo impegno sociale ad ampio raggio, oggi mi piace ricordarlo come l'apostolo della buona stampa. Si sente affermare “Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei” ed io aggiungo: “ e ti dirò che pensi e che fai”.....La stampa è la prima potenza del secolo...Essa può trasformarsi nell'arma più micidiale contro la verità.....Volesse il cielo che i cattolici comprendessero la potenza della stampa! Uniamoci per la diffusione di libri, giornali...scritti con spirito cattolico......Un buon libro è un apostolo.” Sono, queste, parole del Murialdo che dimostrano la modernità e l'attualità del suo pensiero.
Ma il Murialdo non pensa soltanto, agisce, si adopera, forma ed informa assieme a tanti laici impegnati nel sociale come Giovanni Acquaderni a Bologna e Mario Fani a Viterbo che promuovono la Società della Gioventù Cattolica Italiana; nel 1874, a Venezia durante il 1° Congresso cattolico italiano, nasce l'Opera dei Congressi di cui si era fatto propugnatore, successivamente promuove lo sviluppo del movimento cattolico in Piemonte e nel 1878 prepara il primo congresso cattolico piemontese a cui partecipano sacerdoti e laici impegnati nell'apostolato sociale; nel 2° Congresso, che si svolge a Mondovì nel 1880, il Murialdo illustra alcune delle sue opere in favore della gioventù e riesce ad ottenere la costituzione di una commissione che si interessi dello sviluppo della stampa cattolica; nel 3° Congresso tenutosi a Torino nel 1882 egli parla della partecipazione dei cattolici alle elezioni e propone di dare vita ad una associazione per la buona stampa. L'associazione nasce nel febbraio 1883 e, nella prima assemblea dei soci, tenutasi a Torino il 16 aprile dello stesso anno, il Murialdo viene eletto presidente.
Già nel 1876 San Leonardo aveva promosso la nascita del mensile “Unione operaie cattoliche” che viene pubblicato, in fase sperimentale, nei mesi di marzo aprile e maggio 1876 e viene stampato nella tipografia del Collegio Artigianelli, in seguito diventerà il mensile per l'informazione e la formazione degli operai, ma non avrà un grande sviluppo, essendo un bollettino limitato negli argomenti e nella zona di diffusione. Nonostante i suoi limiti, il periodico successivamente uscirà dai confini del territorio torinese ed attirerà l'attenzione di altre società operaie, anche perchè aveva cominciato a trattare argomenti di più ampio respiro. A questo punto diventa necessario che il periodico abbia un titolo diverso più adatto a propagarlo in tutta la classe operaia ed il Murialdo propone di chiamarlo “La Voce dell'Operaio”; il I° luglio 1883 il giornale viene pubblicato col nuovo titolo che manterrà fino al 1933. Al nuovo periodico, che da mensile si trasforma prima in quindicinale e poi in settimanale, dà un notevole contributo don Eugenio Reffo, Giuseppino ed ottimo giornalista, tant'è che esso si diffonde in Italia ed in altri stati europei Nel 1933 prende il nome di “La voce del Popolo” e nel 1947 passa dai Giuseppini alla diocesi di Torino.
Oggi il compito di diffondere le idee e l'insegnamento del Murialdo è assolto in massima parte dalla rivista “Vita Giuseppina” e da quanti, preti e laici, membri della famiglia dei Giuseppini, riescono a testimoniare con la vita il suo messaggio.