Ciccio di Cefalù, con le sue scarpe non finisce di stupire.
La busta che “Ciccio di Cefalù”, al secolo Francesco Liberto, si è visto recapitare qualche settimana fa da un corriere, al N. 21 del Lungomare Giuseppe Giardina della cittadina normanna, non conteneva il solito regalo di Natale, ma due copie del prestigioso periodico inglese TopGear, edito dalla BBC. All'interno un ampio servizio con foto dal titolo: The Godfather of sole (Il Padrino della suola).
Sottotitolo: Say ciao to Ciccio Liberto, the Sicilian shoemaker whose fast footwear changed the pace of racing (Salutate Ciccio Liberto, il calzolaio siciliano le cui scarpe da velocità hanno cambiato il ritmo delle corse). Il reportage di Dan Read racconta la lunga attività dell'artigiano-stilista che da oltre mezzo secolo è specialista in scarpe da corsa, oltre che di moda. Calzature speciali per i più prestigiosi piloti del mondo, campioni che hanno gareggiato sui circuiti e autodromi di ogni angolo del globo, tagliando vittoriosi i traguardi della F1 e di Indianapolis. Fra loro Lauda, campione mondiale su Ferrari.
Nel 1967, quando salì sul più alto gradino del podio, ai piedi calzava le “racing shoes” “Ciccio di Cefalù”. Come ai Rally e nelle molte altre specialità agonistiche delle quattroruote. Quella di TopGear è soltanto una delle tante sorprese di fine anno per Ciccio che, alla soglia degli 84 anni, lavora ancora con lo stesso impegno e amore, per soddisfare gli ordini che continuano ad arrivare da ogni dove. La più recente richiesta è stata quella della moglie di un alto dirigente della Porsche, per la quale ha riproposto un modello, con l'immagine di donna Franca Florio sulla tomaia, una serigrafia realizzata a Milano, nello Studio Cheli, scenografi dell'Accademia di Brera.
Un tributo alla moglie dell'indimenticabile Don Vincenzo, ideatore e per decenni organizzatore della “Targa Florio”, la corsa automobilistica più antica del mondo.
È stata proprio la casa automobilistica di Stoccarda, circa due anni addietro, a tributare al calzolaio un grande “grazie” definendolo “leggenda vivente” in un messaggio di riconoscimento su YouTube e nominandolo “brand ambassador” per lo spot della Porsche 718 Boxster GTS, girato a Cefalù e sulle strade delle Madonie. Non a caso Ciccio risulta anche iscritto come Tesoro Umano Vivente nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, Libro riconosciuto dalle direttive dell'Unesco. La sua “bottega-vetrina” sul lungomare di Cefalù continua a essere meta di piloti automobilistici e appassionati, oltre che di giornalisti, fotografi e cineoperatori. Nelle scorse settimane da New York è arrivato a Cefalù l'inviato speciale Kyle Kinard della rivista statunitense Road & Track, una sorta di Quattroruote americano. La storia continua e Ciccio, con il suo immutato “savoir faire”, nei giorni scorsi ha ricevuto il fotoreporter Stefano Triulzi per un servizio su uno dei prossimi numeri della rivista “Arbiter”. La sua maestria e genialità non si sono infatti fermate alle calzature per Lauda, Andretti, Giunti, Elford, Siffert, Vaccarella, Regazzoni, Ickx, Larousse, De Adamich, Vettel, Munari, Tognana, Pregliasco, Andruet ecc., ma hanno conquistato stars del cinema, manager e vip e non smettono di attrarre chi ama la commistione fra artigianato, qualità e design. Non possiamo che concludere con un “Felicissimo 2020, Ciccio”.