Emergenza Coronavirus. Diocesi di Cefalù
in prima linea per i bisogni della popolazione
La Chiesa di Cefalù al fianco dei più fragili. Solidarietà e vicinanza al territorio
La Diocesi di Cefalù fa la sua parte nell'emergenza COVID-19 con il sostegno dei più deboli, al fianco di medici e operatori sanitari, senza far mancare la propria vicinanza al territorio.
Il Vescovo, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, ha stanziato 206mila euro per il pagamento di utenze, affitti, farmaci e beni di prima necessità alle fasce più svantaggiate e non facendo mancare loro il sostegno e la vicinanza con un numero verde (800721287) attivo tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Lo stanziamento economico permetterà alle famiglie che ne avranno necessità, tra le altre cose, di ritirare a partire da Giovedì Santo (9 aprile 2020) presso le proprie Parrocchie un buono spesa per l'acquisto di beni di prima necessità e generi alimentari. Un segno concreto del farsi prossimo a chi sta soffrendo oltre ad una emergenza sanitaria anche una difficoltà dal punto di vista economico e sociale.
Alla somma stabilita dalla Diocesi si aggiungeranno anche 10mila euro stanziati dalla Caritas Italiana.
La Diocesi in questo periodo emergenziale per stare vicina ai propri fedeli ha organizzato iniziative pastorali condivise sui canali social e sul sito web ufficiale, grazie all'impegno dei Servizi pastorali diocesani, delle Associazioni e delle realtà parrocchiali.
La settimana scorsa il Vescovo ha donato all'Ospedale Giglio di Cefalù due respiratori polmonari per la terapia intensiva e 5mila mascherine per medici, operatori sanitari e lavoratori del nosocomio. Altre 2mila mascherine saranno donate alle associazioni di volontariato delle parrocchie.
La vicinanza all'Ospedale cefaludese è stata espressa anche durante una conversazione telefonica tra il Vescovo Marciante e il Presidente della Fondazione Giovanni Albano, la diocesi ha infatti messo a disposizione la residenza estiva del Seminario diocesano di San Guglielmo a Castelbuono per medici, infermieri o persone in quarantena obbligatoria.
Un'attenzione per il territorio che diventa ancora più forte nel momento di sofferenza che stanno vivendo le famiglie, i lavoratori, le persone più vulnerabili a causa dell'emergenza COVID-19 che da mesi sta fortemente mettendo in crisi a livello sanitario, economico e sociale il nostro territorio, l'Italia e il mondo intero.