Ogni volta che Gesù eseguiva una
guarigione, alla fine aggiungeva: "La tua fede ti ha salvato" o "La tua fede ti ha guarito".
Dunque, c'era il suo intervento, ma a seconda della fede di coloro che chiedevano la guarigione.
La fede necessaria perché ciò che chiediamo possa accadere è quella di chi chiede con la certezza di aver già ottenuto la grazia.
Siamo limitati, certamente lo siamo, e Dio lo sa. Ma Lui conosce i nostri cuori e, soprattutto, conosce molto bene i nostri bisogni. Quindi, possiamo credere oltre i nostri limiti, sapendo che anche i capelli sul nostro capo sono contati.
In conclusione, penso che possiamo credere anche al di là dell'impossibile, ma non possiamo dimenticare la nostra parte, che è quella di compiere ciò che Gesù raccomandava dopo le guarigioni: "Ora, vai e non peccare più".
Apolonio Carvalho Nascimento
Gv 3,16-21: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». Poiché la vita di tutti noi corre inesorabilmente verso la fine, dovremmo, fin tanto che dura, dipingerla con i colori dell’amore e della speranza. Nell’amore risiedono la logica sociale della vita e l’essenza di ogni religione (Marc Chagall) - da Città Nuova