1 Luglio 2025 - LASCIARSI "FERIRE" DALLA COMPASSIONE
Spesso ci proteggiamo emotivamente per evitare il disagio di sentire la sofferenza degli altri, ma la vera compassione richiede un'immersione profonda, permettendoci di essere toccati dal dolore di chi ci sta accanto.
La compassione non è solo un gesto di bontà, ma un movimento interiore che ci trasforma. Quando ci lasciamo “ferire” da essa, siamo sfidati a lasciarci alle spalle l'indifferenza e ad agire. Questa ferita non è un danno, ma un'apertura. È una crepa nel muro della nostra apatia attraverso la quale entra la luce di Dio, che ci muove verso il fratello o la sorella che soffre.
Sentendo il dolore degli altri, ci rendiamo conto che siamo tutti interconnessi e che la nostra capacità di amare e accogliere è, paradossalmente, rafforzata da questa esposizione alla sofferenza.
Non ci sono rischi quando la nostra intenzione è quella di amare il prossimo.
Il rischio, infatti, non sta nel sentire troppo, ma nel non sentire abbastanza.
Apolonio Carvalho Nascimento
Mt 8,23-27: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».