Un luogo di confronto e dibattito,
reale e virtuale, con la pretesa di mettere in luce aspetti d’attualità e questioni legate al contesto territoriale nello spazio ospite delle due Parrocchie di Pollina e Finale.
E’ questo l’intento de “Il Cortile dei Gentili”, un progetto che vedrà la luce proprio in questi giorni. Promotore dell’idea è il parroco di Pollina e Finale, don Giuseppe Amato, coadiuvato da un gruppo di giovani che hanno raccolto l’invito a condividere il proprio sentire ed essere, scegliendo di esprimere le loro idee atte a un confronto costruttivo.
L’auspicio è quello di diventare un luogo di dialogo piacevole e arricchente, trattando tematiche che riguardano le due comunità di Pollina e Finale, senza tralasciare la fede.
Volendo distinguersi da un certo modo di fare in cui le iniziative sono solo exploit di entusiasmo di breve durata, o sussulti di orgoglio personali finalizzati a stare sul piedistallo poche ore, il cuore fondante del Cortile sarà proprio un appuntamento con cadenza mensile, sicché s’intende assumersi un impegno con quanti ci seguiranno: inauguriamo il nostro percorso con un foglio parrocchiale che sarà reso pubblico alla fine di ogni mese.
In esso saranno contenuti i principali contributi legati all’attualità delle nostre comunità, un editoriale del parroco in apertura, un ampio spazio dedicato alla cultura, con recensioni di libri e film e la rubrica Dialoghi con l’Arte che ospiterà ogni volta un’opera presente nel territorio. Ovviamente Il Cortile sarà anche uno strumento di comunicazione per la parrocchia, attraverso il quale vivere la propria fede occupandosi della propria comunità, con spunti di riflessione e i promemoria dei momenti più importanti vissuti assieme o che verranno.
Oltre al foglio parrocchiale, che sarà distribuito in copia cartacea e per la quale chiediamo anche una libera offerta a supporto delle spese che inevitabilmente comporta, altre sono le idee in embrione che il gruppo del Cortile porterà avanti, sempre nell’ottica di una propositiva crescita.
Il Cortile è un luogo aperto: i contributi di tutti saranno ricercati e richiesti, con attenzione alle altre realtà presenti nel territorio come la scuola e le associazioni.
La pretesa è alta. Non ci accontentiamo del giornalino parrocchiale che contiene la cronaca asettica degli eventi: accoglieremo quanti avranno voglia di trattare temi che diversamente rimangono relegati a rigurgiti sui social o che si fanno implodere nel silenzio.
In una piccola realtà è più complicato che altrove prendersi in carico la responsabilità di quello che si pensa, c’è sempre il rischio di toccare delle sensibilità o il timore che quel pensiero possa in qualche modo ritorcersi contro di te. Come del resto è difficile parlare agli altri se il nostro pensiero resta ancorato su posizioni traballanti di chiusura. Ma esistono modalità di confronto moderate e democratiche e sono quelle che prediligiamo.
Come “Il Cortile dei Gentili” istituito da Benedetto XVI nel 2011 puntava ad essere il terreno di incontro tra credenti e non credenti, così vogliamo prendere in prestito la stessa idea e ricrearne uno qui, nel luogo che non solo abitiamo, ma viviamo.