Il Granellino di senape - La vite ed il tralcio - 22-5-2019 (Gv 15, 1- 8)

Meditando il Vangelo odierno, lo Spirito Santo mi ha messo nel cuore questa preghiera: "Gesù, tu sei la vite ed io il trancio. Che io rimanga in te per ricevere sempre la linfa della tua umiltà, mitezza, compassione, purezza di spirito, pace, misericordia, sapienza e fortezza nelle tribolazioni!".
Distaccati da Gesù, siamo come rami secchi. Cosa bisogna fare per rimanere in Gesù, fonte di santità? Bisogna mettere in pratica i suoi insegnamenti. Non chi dice Signore, Signore, rimane in Gesù, ma chi gli obbedisce con gioia. Puoi recitare tutte le preghiere di questo mondo, ma se non intendi mettere in pratica i suoi insegnamenti, vane sono le tue preghiere. Perché sono vane e una perdita di tempo? Perché adori il Signore con le labbra e non con il cuore.
Senza obbedienza alla sua Parola, non vivi una vivente e personale relazione con Gesù. Perdonami se porto questo esempio un po’ terreno: puoi dire a tuo marito: ti amo, ma se non vivi il Sacramento del matrimonio, non puoi mai ricevere lo sperma che feconda il tuo grembo. Come l'atto coniugale dev'essere totale e compiuto senza contraccettivi perché si possa procreare una nuova vita, così l'obbedienza agli insegnamenti di Gesù dev'essere totale se si vuole ricevere la linfa dello Spirito Santo, Signore che dà vita. La preghiera senza l'obbedienza alla voce di Gesù genera solo una gravidanza isterica, che io definisco bigottismo.
Il devozionismo genera solo sentimentalismo. Il Signore si compiace solo di chi si sforza di osservare la sua Parola. Quando Dio si compiace di un suo figlio, non esita a dargli la linfa dello Spirito Santo. Senza la linfa dello Spirito Santo, l'uomo è senza amore.
Cos'è l'uomo senza lo Spirito Santo? È come una macchina senza benzina.
ALLELUIA. ALLELUIA.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)