La statua della Madonna di Fatima è giunta nella comunità
del SS. Salvatore Alla Torre la prima domenica di quaresima, come un dono del cielo, imprevisto, nessuno aveva immaginato questa visita!
Le opere del Signore sono spesso imprevedibili e meravigliose, ci sorprendono per la loro gratuità e ci toccano profondamente, perché ci giungono al momento giusto.
“Il tempo è compiuto…convertitevi e credete al Vangelo” Questo messaggio, che abbiamo ascoltato all’inizio del cammino quaresimale, è stato come sottolineato dalla presenza della Madre, che, apostola ed evangelizzatrice, è venuta a ripeterci: “Fate quello che Egli dirà”.
Attraverso il messaggio di Fatima, ci ha ripetuto per tutta la settimana il suo invito pressante alla preghiera, al digiuno e alla conversione del cuore e, come ai pastorelli di Fatima, ci ha chiesto di orientare o riorientare la nostra vita spirituale verso Gesù.
La statua, venerata da tanta parte del popolo di Dio, in tutte le ore del giorno, è stata senza dubbio un forte richiamo della grazia alla conversione, un canale per risvegliare la fede, infatti molti ci siamo accostati alla preghiera, al sacramento della riconciliazione, alla liturgia eucaristica.
Alcuni momenti forti sono stati vissuti comunitariamente: la sera di martedì 20 febbraio ci siamo riuniti in preghiera attorno a Maria, come gli apostoli nel cenacolo, insieme al gruppo del Rinnovamento nello Spirito, per invocare su di noi, sulla comunità cefaludese, sull’Italia e sul mondo intero una nuova effusione dello Spirito Santo e, in particolare, per impetrare il dono della pace; giovedì sera abbiamo adorato Gesù con lo sguardo di Maria, le abbiamo chiesto di purificare gli occhi del nostro spirito per fissarli su Gesù, presente nell’Ostia consacrata, di rendere più forte la nostra fede nella sua presenza e nella sua azione salvifica.
E Maria ci ha preso per mano e ci ha invitato ad accogliere Gesù nella nostra vita, ad offrire a Lui i nostri problemi, le nostre necessità, il nostro vissuto, le nostre “giare piene solamente di acqua”, perché Gesù potesse trasformarle in vino e dare luogo alla festa; sabato, dopo la celebrazione eucaristica, giovani e “diversamente giovani” abbiamo innalzato una lode a Maria cantando una breve serenata di ringraziamento. Domenica 25 febbraio la statua della Madonna ha ripreso la sua “peregrinatio” perché Maria possa portare anche altrove la grazia, di cui è piena, e orientare i suoi figli nel cammino verso la Pasqua, prefigurata nella gloria della Trasfigurazione.