Il 2 febbraio, quaranta giorni dopo la Natività, la Chiesa celebra la
festa della Presentazione di Gesù al Tempio.
L'evento è riportato nel vangelo di Luca: quaranta giorni dopo la nascita di Gesù a Betlemme, Giuseppe e Maria, secondo la pratica religiosa del tempo, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, così come prescritto dalla legge di Mosè.
Secondo Lv. 12, 2-8, la madre di un figlio maschio doveva presentarlo, quaranta giorni dopo la nascita, davanti al tabernacolo, e offrire in olocausto, come purificazione per sé, un agnello o, per i più poveri, una coppia di colombe o di tortore, che nell’icona della festa sono portate da Giuseppe, rimarcando le modeste condizioni economiche della Sacra Famiglia.
Festa delle luci (cfr Lc 2,30-32), ebbe origine in Oriente con il nome di ‘Ipapante’, cioè ‘Incontro’. Nel sec. VI si estese all’Occidente con sviluppi originali: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia con la solenne benedizione e processione delle candele popolarmente nota come la ‘candelora’. La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino verso la Pasqua.
Agli Artigianelli una piccola processione con le candele accese si muoverà alle ore 18.30 dall'esterno della Chiesa in ricordo di Gesù - luce - che entra nel Tempio. Nel corso della Celebrazione la benedizione dei bambini. In precedenza, nel pomeriggio, ore 16.00 ACR, ore 17.00 Kefalleluja
La differenza: mentre tutti gli altri bambini vengono santificati entrando in Chiesa, è Gesù Bambino stesso che, entrando, santifica il Tempio.