Vocazione, discernimento, educazione. Tre
direttrici d’impegno che costituiscono un invito particolarmente accorato, soprattutto in quest’anno, a generare e rimettere al centro i vissuti, le attese, le scelte dei bambini e dei ragazzi così come dei giovanissimi e giovani che il Signore ci affida. Tre ingredienti dunque che, mescolati insieme, diventano anche una “prova del cuoco” per tutti gli adulti, oggi più che mai interpellati ad incoraggiare sogni e desideri dei più giovani condividendo la gioia di vederli “correre più veloci”(1).
Ma perché occorrerebbe fare tutto questo? Perché dovrei scegliere di cambiare o rimodulare il mio passo accanto ai piccoli e ai giovani dell’associazione? Innanzi tutto perché Qualcuno mi ha amato attraverso un altro che ha scelto di condividere e accompagnare la mia fame e sete di infinito. «Riconoscere la propria apertura all’infinito» afferma Robert Cheaib «ascoltare la propria sete, è la prima esperienza religiosa dell’uomo»(2). Scoprire in prima persona la mia capacità d’Infinito e ricordare il “sapore” che questa scoperta aggiunge alla mia vita, è la molla che mi spingerà ad investire testa ma soprattutto cuore perché il Vangelo della Gioia sia gustato da tutti e arrivi a tutti. «Dio si mostra e si affaccia al nostro orizzonte non come un’esperienza estranea che si aggiunge alla nostra lista della spesa e delle cose da fare, ma come l’esigenza, la possibilità e la risposta più intima e più necessaria che la vita, la nostra stessa vita, invoca»(3). Non scelgo dunque di dedicarmi al servizio educativo perché è bello stare con i più piccoli o i più giovani ma perché l’urgenza di quell’esigenza, di quell’Amore, mi spinge con forza ad accompagnare altri a conoscerlo e crescere in esso. Certo, la complessità dell’oggi a volte ci spinge a rivendicare la separazione di un “tempo per me” da un “tempo per gli altri” in cui l’accompagnamento ai piccoli è demandato a chi ha “più voglia e più energie”(4). In che modo allora è possibile seminare l’intero campo e dare radici a tutti i semi?
«Suscitare, alimentare e accompagnare le vocazioni educative» appaiono «nello scenario descritto delle scelte profetiche a cui tutta l’Azione cattolica è chiamata.
Suscitare. Ogni vocazione affonda le radici nella bellezza. La bellezza dell’incontro con il Maestro, la bellezza della vita associativa, la bellezza del prendersi cura della crescita umana e cristiana dei nostri fratelli. La difficoltà a suscitare vocazioni si riscontra anzitutto laddove una di queste dimensioni venga meno per le ragioni più disparate. Così come è vero che in un gruppo di giovani o di adulti di Azione cattolica, non tutti i membri debbano essere impegnati come educatori (esistono d’altronde tante vocazioni!). Al contempo, un gruppo che non suscita nessuna vocazione educativa, ha in sé un irrisolto (relazionale, ecclesiale, affettivo) a cui è bene dare un nome, affrettandosi ad affrontarlo. Solo un cammino che spinga chi vi prende parte a decentrarsi da sé per ricentrarsi su Cristo, è in grado di aprire pienamente alla dimensione oblativa, “senza protagonismi o auto gratificazioni” (da Pietre Vive. Appunti sul servizio degli educatori e animatori di AC, Roma 2009, p. 19, 2009).
Alimentare. La vocazione al servizio educativo si alimenta in una vita spirituale alta, nel servizio e nel cammino con il gruppo di appartenenza: la miscela di queste dimensioni dà sempre vita ad una serie di sfumature, mai ad un solo colore. “Il senso del servizio matura solo all’interno di un cammino di sequela del Signore, ed è sostenuto da un costante discernimento personale e comunitario” (Ibidem).
Accompagnare. Le vocazioni educative sono espressione di una comunità. Una comunità che accompagna davvero non lascia solo nessuno nel servizio, offre un gruppo in cui crescere, si fa vicina nel discernimento, aiuta a leggere la vocazione educativa nella sua connotazione identitaria (non si è educatori a tempo determinato!), nella sua capacità di essere sintesi tra le esigenze di un contesto e la vita di chi si pone al servizio»(5).
Claudia D'Antoni
Consigliere Nazionale ACR
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1. Papa Francesco, (2018), Veglia di preghiera con i giovani italiani, Circo Massimo Sabato, 11 Agosto.
2. R. Cheaib, (2013), Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), p.19.
3. Ibidem p. 23.
4. Azione Cattolica dei Ragazzi (2018), Metti in circolo la formazione. La vocazione al servizio educativo, p. 4.
5. Ibidem p. 5