È ormai da qualche anno che per la comunità parrocchiale
del SS. Salvatore alla Torre, alias Artigianelli, il calendario annuale ha subito una modifica con l’aggiunta di un’altra data fissa in rosso, il 7 dicembre, e il calendario liturgico di un’altra ricorrenza importante, la “Serenata a Maria”. L’impegno di ritrovarsi alcuni giorni a settimana, dalla metà di ottobre al 6 dicembre, e di cercare attraverso canti e spunti di riflessione la modalità più consona per invitare l’intera comunità di Cefalù a pregare e meditare insieme sulla figura della Madre di Dio, su temi di scottante attualità e su realtà che ci toccano da vicino, alla vigilia della solennità dell’Immacolata, è diventata ad oggi una trentennale routine. Era il lontano ottobre 1988, quando p. Antonio Guerra, parroco degli Artigianelli per ventitré anni (fino al 2001), nel suo ufficio parrocchiale, conversando con alcuni giovani e giovanissimi di allora, proponeva questa iniziativa, entusiasticamente accolta, che annualmente è divenuta un passaggio di testimone tra e per le generazioni successive. Vuoi perché Maria, nella sua accezione dogmatica di Immacolata concezione, insieme a S. Giuseppe è, sull’esempio di S. Leonardo Murialdo, punto di riferimento fondante del carisma dei Giuseppini del Murialdo; vuoi perché l’Immacolata insieme al SS. Salvatore è co-patrona della nostra città, da sempre sotto l’egida della Madonna (come si evince dalle antiche stampe), l’iniziativa della Serenata a Maria della parrocchia degli Artigianelli si è incuneata nella più recente tradizione cefaludese con tale naturalezza e spontaneità che è diventata consuetudine, appuntamento irrinunciabile, testimonianza meritevole di devozione popolare per chi la fa e per chi vi assiste. Ogni anno cambiano i canti e cambia la tematica, il fine ultimo però è sempre lo stesso: testimoniare con fede che realmente Maria è colei che porta a Gesù, poiché dal momento in cui, spaurita giovinetta, ha pronunciato il “Sì” per donarci il Dio incarnato è la mediatrice tra l’uomo e Dio.
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