“…oro, turchese, [FOTO]
amaranto, corallo, smeraldo, caffè,
la bimba in quel cielo d'oriente
vide la vita e l'amore che c'è!
Un, due, tre
tre colpi a finire e la notte tornò,
da allora rimase a sognare
e i colori per sempre con sè si portò…”
Ci piace rievocare l’emozione della serata finale di GioIn 2018 con queste parole de “Il terzo fuochista”, brano portato al successo qualche anno fa, con una splendida interpretazione, da Tosca.
Proprio come in una festa genuina e popolare, allegria, musica, perfomance di ballo e i colori dei fuochi d’artificio finali hanno illuminato il cielo del nostro oratorio parrocchiale, tra i piccoli e i grandi entusiasti spettatori che lo hanno riempito, in quel meraviglioso gioco di corsi e ricorsi che è la vita.
Tema della serata finale l’attesissima gara di ballo, che ha visto confrontarsi i ragazzi delle varie squadre in balli di coppia e di gruppo con spezzoni di celebri musical: così tra jive, cha cha cha, paso doble, bachata i concorrenti si sono sottoposti alla valutazione della giuria, per tecnica di ballo, coordinamento sincronia e musicalità, affiatamento ed espressività, originalità nell’esecuzione e nella coreografia, abbigliamento/costumi.
Primi nella classifica della serata e in quella generale della manifestazione i componenti della “Gang del Losco”, a cui vanno i complimenti per bravura, impegno e creatività, ma ad essere vincitori sono tutti i ragazzi delle cinque squadre per essersi messi sportivamente in gioco, con impegno, dedizione, valorizzando i propri e gli altrui talenti nella bellezza dello stare bene insieme.
Questo il messaggio più profondo e vero della manifestazione!
Un grazie particolare ai nostri padri giuseppini, allo staff e a tutti coloro che, in prima fila o dietro le quinte, hanno contribuito alla riuscita di quello che possiamo chiamare un percorso di crescita e formazione…che, speriamo, non sia solo estivo.
L’augurio è che tutti e ciascuno, come la bimba della canzone citata, riusciamo a custodire dentro i colori dell’armonia, della gioia dello stare bene insieme, per brillare tutti come stelle di un firmamento che riflette la bellezza di Dio.