[Vita Giuseppina, dicembre 2020] E' bello ricordare padre Ettore Cunial,
un giuseppino del Murialdo, uno di casa nostra, era nato a Possagno (Treviso) nel 1933, in tempi di grande povertà per la sua famiglia.
Povertà abitativa: due stanze, una per i genitori ed una per otto fratelli e sorelle, più una cucina; povertà di salute: il papà gravemente malato a causa del gas nervino, respirato in guerra ed Ettore esile, fragile fisicamente; povertà di beni di sussistenza; una mucca, non di proprietà, da accudire: "Vedevamo spesso nostra mamma piangere perchè non sapeva cosa fare per sfamarci".
Una famiglia mancante di tutto eccetto che di fede: Quando la mamma si accorse di essere incinta di Ettore, disse al papà: "Piero, sono di nuovo incinta!". Lui rispose: "Maria ho chiesto un prete a Gesü!".
Un giorno Ettore già cresciuto, si sentì dire dal papà: "Tu sarai prete ed io pregherò perché tu diventi un santo prete".
Diventò prete, rivestì compiti importanti nella famiglia murialdina, fu uomo dal cuore grande, innamorato del suo Dio, il suo servizio era soprattutto: gesti di ascolto, di dono, di prendersi cura delle inquietudini che accompagnano la vita.
Inviato dai Superiori in Albania, a Durazzo p. Ettore iniziò a farsi carico delle povertà spostando le tende verso settori dove narrare con la vita il Vangelo.
Sempre attento alle esigenze del prossimo, fino a trascurare se stesso.
Racconta la nipote Daniela: "...di p. Ettore ricordo il sorriso, lo sguardo, l'accoglienza, la cordialità, la serenità d'animo... Mi invitava sempre a pregare molto e mi diceva: Quando preghi fallo nel silenzio e nell'intimo del cuore, ma abbi sempre davanti a te l'mmagine della Croce".
Ho colto alcune testimonianze proprio a Durazzo.
Un ragazzo di 16 anni a cui un adulto mussulmano aveva promesso il viaggio gratuito sui gommoni in Italia se uccideva quel prete che taceva tanta carità, si lasciò prendere da questa terribile proposta. Fu un vero martirio, 19 pugnalate di cui due letali, a quel prete che faceva tanta carità.
Mons. Damian Kurti, parroco di santa Lucia - Durazzo; "padre Ettore credeva fortemente nell'Eucaristia. dalla quale attingeva la sua forza spirituale: l'adorazione, ia preghiera, la fede accompagnata da tanta umiltà, il suo amore al Signore e alla gente, erano le caratteristiche e i segni del suo essere sacerdote santo".
"Con gli occhi della fede ci piace pensarti tra i santi, padre Ettore, in preghiera per tutti noi giovani di Durazzo che ti abbiamo conosciuto" (Altiin Shabani, giovane di Durazzo ora prete del Prez.mo Sangue).
"Uomo santo, sempre vicino alla gente.. Ha aiutato i poveri, i bisognosi, li ha benedetti, ha dato loro la pace spirituale. La mia impressione per P. Ettore è quella di un uomo santo fortemente innamorato del Signore.
Camminava sempre a piedi e faceva molta penitenza" (Prena Coku, una fedele, Sukth).
L'arcivescovo di Durazzo-Tirana mons. George Frendo, l'8 ottobre scorso, visibilmente commosso ed emozionato, avviò la causa di beatificazione evidenziando la ricchezza della santità di p. Ettore come dono per tutti.
Tutta la comunità cristiana della chiesa Albanese, applaudì coralmente p. Ettore come esempio da seguire nel proprio cammino di santità.
Nel concludere questa pagina, quando scrivo di lui, come sempre quando ne parlo della sua testimonianza, mi invade benefico e gradito un senso di pace interiore e di voglia di Dio.
P. Guglielmo Cestonaro
Per segnalare grazie ricevute scrivere a: Postulazione Causa Padre Ettore Cunial via Belvedere Montello, 77 00166 Roma