(da Vita Giuseppina, dicembre 2017) - Il mistero del Natale che è
luce e gioia, interpella e scuote, perchè è nello stesso tempo un mistero di speranza e di tristezza. Porta con sè un sapore di tristezza, in quanto l'amore non è accolto, la vita viene scartata.
Ma il Natale ha soprattutto un sapore di speranza perchè, nonostante le nostre tenebre, la luce di Dio risplende (Papa Francesco).
Con le parole di Papa Francesco voglio condividere con voi un pensiero e un augurio per il Natale.
Esse dicono anzitutto con verità del groviglio, spesso doloroso, delle situazioni della vita: gioia e dolore, speranza e tristezza.
Tutto questo c'è nel Natale di Gesù, che è una storia di umanità vera e concreta: le ansia di una famiglia in viaggio, la precarietà dell'essere lontani dalla propria casa, la sensazione forse di essere soli e abbandonati; la percezione, tristissima, di un mondo freddo, che segna le persone di indifferenza.
Tutto questo c'è anche nel nostro Natale... affannato, convulso, sfrenato, esteriore, ma anche interiore, commosso, fiducioso, sognante... Fatto di tristezza nel pensare che certi buoni sentimenti o propositi durano un giorno, e della speranza certa che il "Verbo fatto Carne" è capace di sconfiggere ogni paura, di rovesciare il banco dei profeti di sventura, di offrire uno squarcio di luce in grado di vincere ogni notte del mondo e dell'anima.
L'amore non è accolto, la vita è scartata: questa la tritezza.
E' successo ai tempi di Gesù, succede oggi. Non siamo più capaci di accogliere, forse neppure di accoglierci, inoddifatti di ciò che siamo, incapaci di essere quello che vorremmo. Chiusi in noi stessi, dominati dalla prepotenza dell' "io". E infelici.
Ma siamo accolti, anche se non siamo capaci di accogliere: questa è la speranza.
Il Natale ha soprattutto un sapore di speranza perchè, nonostante le nostre tenebre, la luce di Dio risplende.
In questo sta la distanza infinita e incolmabile fra Dio e noi: nella Sua volontà infinita di accoglierci e farci capaci di accogliere. Con pazienza e tenerezza indescrivibili.
Vi auguro un Buon Natale: il Santo Bambino raccolga le lacrime della nostra tristezza e riemoia ancora una volta il cuore di speranza. Con la sua grazia diamo corpo e cuore a questa speranza, testimoniando la solidarietà e la pace.
Buon Natale a tutti!
d. Mario Aldegani, padre generale
- Su "Vita Guseppina", pag.5, anche la foto del Cristo Pantocratore di Cefalù con ai piedi il "Bambino".