Mi piace iniziare questa commemorazione con
un'invocazione di San Leonardo a Maria:
O Maria, mia protettrice e tenera madre, concedimi una volontà costante
di morire a me stesso, per vivere del tuo figlio, Gesù.
Fa che io sappia mortificarmi, senza farlo apparire,
essere socievole e gaio, senza dissiparmi,
essere severo con me stesso, dolce e sensibile con gli altri:
Fa che io sappia lavorare, senza gloria alcuna per me,
affezionarmi alle anime, senza diminuire il mio amore per Dio;
sappia amare, ma tutto in Lui e per Lui;
sappia tenere raccolto il mio spirito, per ascoltarLo
e libero il cuore per seguirLo nel suo volere divino.
In te confido, madre potente e buona,
io sono tuo:
proteggimi e guidami nel cammino di santità.
Amen!
In questa invocazione è racchiusa buona parte della spiritualità del Murialdo che è grato a Dio per la misericordia dimostrata nei suioi confronti. Dio che lo ama di amore infinito, che lo ha richiamato alla vita con insistenza, nonostante il suo peccato iniziale, per cui, con fede, ha potuto esclamare: “Dio mi ama. E' vero! Dio mi ama. Che gioia! Che consolazione!
"Dio mi ama di amore eterno, personale, gratuito, infinito e misericordioso". Ed ancora: “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.
Noi che facciamo parte della Famiglia del Murialdo e che ne abbiamo raccolto l' eredità, chiediamo a Dio di essere sempre pronti e disponibili a continuare la sua opera, di sapere riconoscere i segni dei tempi, in modo che, cosi come allora, il Murialdo ha preso in carico la società povera della Torino industrializzata, oggi sappiamo essere pronti ad affrontare la nuova ricostruzione.