Continua nel nostro Liceo Classico Mandralisca di Cefalù la stupenda
tradizione di regalare, in prossimità delle vacanze natalizie, una mattinata di solidarietà verso chi sta peggio, in ossequio al senso del Natale.
Questa tradizione, ormai da otto anni, si abbina al progetto “l’Umanesimo dell’altro Uomo”, curato dalla prof.ssa Spinosa, dalla prof.ssa Arrigo e dal prof. Re, che ogni anno individua un problema, una situazione, e conduce gli alunni ad affrontarla, non solo con le armi della conoscenza, ma anche con gli strumenti tipici del volontariato, ossia l’azione concreta, mirata, per trovare un senso di reale partecipazione.
Quest’anno, oggetto di intervento è stata “l’Europa delle periferie” alla ricerca dei linguaggi dell’integrazione.
Seguendo questo filo i ragazzi con i loro insegnanti, sabato 16 dicembre nel pomeriggio, sono andati in giro per le vie di Cefalù per avviare una raccolta fondi in favore di “Medici senza Frontiere”, incuranti della pioggia, e con l’entusiasmo di chi sa di impegnarsi per una buona causa.
Mercoledì 20 dicembre, invece, per tutta la mattinata l’intera scuola è stata impegnata nella attività di studio e di conoscenza del problema esaminato. Sono stati ascoltati gli interventi di fra' Salvatore Vacca, professore della Facoltà teologica di Sicilia, storico, Sul valore della diversità e sul senso della solidarietà; e del signor Beppe Ciaccio rappresentante di medici senza frontiere che ha presentato l'associazione, le attività che svolge a livello internazionale, e, soprattutto l’approccio che assume nelle varie questioni a cui interviene, di neutralità fra le parti in conflitto e di rifiuto assoluto per le armi che non devono circolare nei luoghi di cura del loro intervento.
A queste riflessioni i ragazzi hanno risposto con la attenzione, con la consegna al prof. Vacca di una raccolta di indumenti intimi da loro fatta in favore della comunità Maria Santissima di Gibilmanna; decidendo di destinare parte dei proventi raccolti in occasione della “festa del Liceo” a questa attività; ma anche offrendo e esibendosi in uno spettacolo ideale di musica, di canti e di poesie, di danza.
È la forza del mondo giovanile che finisce per contrapporre l’arte l’amicizia e i valori alle tante brutture che ci appaiono invincibili.
E poi lo stare insieme, ognuno insieme a tutti gli altri, per consumare un dolce, una torta, fatta da loro, e su cui ciascuno ha dato qualche euro per incrementare la raccolta cominciata qualche giorno prima sotto l’acqua, e che ci accompagnerà per tutto questo anno scolastico.
Una testimonianza di rapporti di gruppo che, idealmente, vuole contrapporsi a certe degenerazioni che, in questi giorni, hanno
sconvolto il nostro territorio.
Un modo bello di augurarci “buon Natale”, ripetendo e scambiandoci un augurio non retorico, perché consapevole che contiene un messaggio di cui andare fieri.