Siamo al giro di boa dell'ultimo anno al Liceo, il nostro
Liceo Artistico di Cefalù: il primo quadrimestre è finito e ci resta l’ultimo scorcio di un percorso durato cinque anni.
La nostalgia si fa già sentire. Nostalgia dei luoghi dove abbiamo mosso i primi passi con matite e squadrette in mano, dei rumori dei macchinari che ci spaventavano, ma che adesso sono i prolungamenti delle nostre braccia, dell’odore del legno appena tagliato e, soprattutto, già ci manca quello che si è creato: affiatamento, una seconda famiglia.
Per noi, non è semplicemente andare al liceo: è arrivare in portineria ed essere accolti dalla complicità del personale, è trovare la propria classe davanti alle macchinette prima delle lezioni e magari beccare anche la professoressa che ti offre il caffè, è vivere i laboratori con la creta tra le mani, gli spilli che pungono i polpastrelli, il gesso che ti costringe ad alzare le maniche del camice, il fuoco della forgia che ti riscalda.
A questi momenti però si alternano anche le ore in cui la frenesia e il “vai e vieni” dei laboratori si placa e stai seduto nelle aule dell’ultimo piano. Ma continui a viaggiare in quelle aule… Viaggi con la mente mentre senti le spiegazioni di letteratura, rivivi la storia, rifletti sulla filosofia. Poi l’ora di matematica, e allora ritorni con i piedi per terra e ti concentri perché sai che le nozioni di matematica e fisica ti serviranno nel prossimo progetto, giù in aula Mac. La tua sete di conoscenza ti pervade e, quando le porte delle aule si schiudono leggermente, la vista che si ha dalla nostra scuola ti ispira: sai già che non vuoi passare un solo momento della ricreazione lontano dalla tua terrazza che ti fa sentire padrone di Cefalù, dalla cima della Rocca all’ultimo granello di sabbia della costa.
Il Liceo artistico ci ha forgiati e ci ha fatto capire che ogni nostra idea si può trasformare in qualcosa di magnifico. Siamo partiti dalla storia dell’arte, ormai parte del nostro essere. Siamo anche stati la storia dell’arte, siamo stati ritratti celebri: i nostri lineamenti hanno ospitato i colori dei grandi pittori, i nostri corpi hanno simulato le statue più famose. Noi siamo stati gli artisti e le loro opere. Abbiamo reso omaggio all’arte non solo nelle Notti d’Arte al Liceo, ma anche lungo lo splendido Corso di Cefalù e nelle vetrine dei negozi. Siamo felici di aver patito per quattro ore l’immobilità solo per offrire il miglior spettacolo di sempre. Con orgoglio, possiamo affermare che le foto delle “opere viventi” sono arrivate in tutto il mondo.
I nostri insegnanti sono sempre presenti e sostengono le nostre iniziative, guidandoci con le loro competenze e con tanta pazienza e dedizione. Sono insegnanti di storia dell’arte che ci aiutano nella scelta dei quadri da rappresentare; insegnanti di progettazione che ci aiutano ad organizzare le nostre scenografie; insegnanti di laboratorio che ci aiutano a creare costumi e oggetti di scena; insegnanti di tessuto che, dietro le quinte delle sfilate, diventano le Chanel della sezione tessuto, pronte ad abbinare in fretta e furia, prima che escano le alunne-modelle, gli ultimi accessori; ma, soprattutto, insegnanti di letteratura che diventano direttori creativi e non disdegnano di dare anche un fattivo contributo e insegnanti di filosofia e matematica che cominciano a dipingere o a suonare con noi nelle feste natalizie.
Ci sono quei momenti in cui non si è più professori e alunni. Si diventa un corpo di ballo, un coro da far invidia alle più grandi cattedrali, o dei bravissimi scenografi… e si ci butta per terra ad incartare degli scatoloni per farli diventare elementi per rallegrare l’albero dello spettacolo di Natale.
E a Natale ci si abbuffa anche. Torte di tutti i tipi, spettacoli per gli occhi e toccasana per i cuori e per la bocca. Tanto dopo le festività abbiamo il torneo di calcetto e pallavolo: i professori ci tengono alla linea (e non solo quelli di educazione fisica). Ci vantiamo del coordinatore didattico più in forma di tutti i tempi.
E a Natale è una gioia vedere tutti i presepi e tutti gli alberi realizzati nel corso delle attività didattiche e che quest’anno sono stati in mostra in Via Mandralisca, per un’iniziativa della Pro Loco di Cefalù.
Quest’anno, a Natale, abbiamo pensato anche ai bambini e per loro abbiamo realizzato il castello Disney e i personaggi dei cartoni animati, collocati in Piazza Garibaldi.
Le manifestazioni e le iniziative non finiscono mai: le sfilate di Carnevale a Palermo per Educarnival, dove ci classifichiamo sempre tra i primi e veniamo premiati, le collaborazioni con il Comune e con diversi enti ed istituzioni e ovunque lasciamo un segno tangibile. Quest’anno è stata la volta della Polizia di Stato, per cui abbiamo realizzato, nell’ambito del Progetto “Cittadini si diventa”, lo stemma che tutti possono osservare sulla parete del Commissariato di Cefalù.
Stiamo già lavorando al progetto “Quell’Inferno dell’Artistico”, rappresentazione dell’Inferno dantesco con il contributo di tutti i laboratori per la realizzazione delle scenografie e con la preparazione dei personaggi interpretati da noi studenti.
E poi… studiamo! Sì, riusciamo a conciliare il piacere di diventare artigiani e artisti e la dedizione allo studio. Più sappiamo e molto di più vogliamo sapere! “Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta” diceva Socrate; io dico “una vita senza il mio liceo non è degna nemmeno di essere ricordata”.
La nostra scuola è dinamica. Scendi e sali tra laboratori e aule, magari vai di corsa e vai a fare l’interrogazione di chimica con ancora macchie di acrilico sul volto (ma non ci facciamo neanche più caso).
La nostra scuola è complicità, la nostra scuola è crescere insieme, è una palestra di vita (a proposito… abbiamo la palestra più bella), la nostra scuola è conoscere la diversità di tutti e fare di quella diversità una ricchezza, la nostra scuola è integrazione.
La nostra scuola è esperienza.
Siamo pronti per lanciarci verso gli studi universitari o per utilizzare subito quanto abbiamo già appreso nel settore del design, della progettazione, dell’arte o dell’artigianato, ma il nostro Liceo rimarrà un’esperienza indimenticabile.
L'autore - Emanuele Bongiorno - è rappresentante dell'Istituto.