Sabato 23-3-2019 (Lc 15,1-3.11-32)
Leggendo la parabola di oggi, mi sono visto nel padre che ha provato una gioia infinita quando il figlio è ritornato a casa dopo una vita di libertinaggio. Gli ha fatto festa, una grande festa. Grazie al dono del sacerdozio che il Signore mi ha fatto, quando ero parroco anch'io ho provato molto spesso una profonda gioia nell'accogliere fratelli e sorelle che, dopo anni di allontanamento dalla Chiesa, durante i quali la loro anima è stata macchiata da gravi peccati, sono venuti a dirmi: "Padre, sono un grande peccatore. Nonostante che io non sia degno di ricevere il perdono, accoglimi nella tua comunità". Le confessioni sono terminate sempre con gli occhi pieni di lacrime di gioia, sia gli occhi dei penitenti che quelli miei. Rare volte ho mandato via i penitenti senza l'assoluzione. Sono state le volte in cui ‘i penitenti', esortati a perdonare il nemico, mi dicevano: "Padre, non voglio perdonare".
Poi, mi sono visto nel figlio che ha ferito il cuore del padre allontanandosi dalla casa per vivere nel peccato. Quante volte anch'io mi sono trovato nel fango dei maiali più per debolezza che per ignoranza. Sapevo che, con il mio peccato, avrei aperto una ferita nel cuore di Gesù. Ma il ricordo vivo dell'esperienza forte dell'amore del Padre celeste fatta nella mia adolescenza mi ha fatto sempre rientrare in me stesso dicendo con le lacrime agli occhi: "Mi alzerò e andrò da mio Padre e gli dirò: Padre, abbi pietà di me peccatore!". Con gioia ho trovato sempre sacerdoti che mi hanno accolto con grande misericordia.
Infine mi sono visto anche nel fratello maggiore. Si, per il passato (molto remoto) mi sono lamentato con i miei superiori dicendo: "Nel nostro Istituto premiate più quelli che disobbediscono che quelli che danno la vita per promuovere il suo nome". Certo, quando mi sono comportato così, sono caduto nel moralismo sentendomi migliore degli altri e nel legalismo agendo da giudice senza misericordia.
Ora nel mio cuore c'è custodita la beatitudine che dice: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia". Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)