Domenica 24-3-2019 (Lc 13,1-9)
Frequentare la Chiesa e non portare frutto di carità è una perdita di tempo. Lo scopo di essere radicato nella vigna della Chiesa è di diventare creatura nuova secondo il detto di San Paolo: "Se uno è in Cristo è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate; ecco ne so nate di nuove" (2 Cor 5, 17).
Le parole di Dio, se le obbediamo, hanno il potere di donarci un cuore nuovo e uno spirito nuovo, quel cuore nuovo e spirito nuovo che ci fanno vivere per il Signore e per il prossimo e non più per noi stessi. Se frequenti la Chiesa da molti anni, ma il tuo cuore è ancora abitato dal rancore, sei come un albero sterile. Se frequenti la Chiesa da molti anni, ma il tuo cuore è ancora chiuso a soccorrere i poveri, sei come un albero sterile. Se frequenti la Chiesa da molti anni, ma sei rimasto infedele a tua moglie, sei come un albero sterile. Se frequenti la Chiesa da molti anni, ma hai ancora vergogna di parlare di Cristo in pubblico, sei come un albero sterile. Se frequenti la Chiesa da molti anni, ma fino ad oggi non hai portato ancora nessuno alla conoscenza e salvezza di Cristo, sei come un albero sterile. La tua sterilità è dovuta al fatto che in te non c'è la nuova linfa di Cristo che si chiama SPIRITO SANTO. Senza il battesimo di fuoco e Spirito Santo il cristiano è incapace di portare frutto di vita eterna.
Se in questa Quaresima ti scoprì con un cuore vuoto di amore, datti da fare. Non continuare ad essere accidioso. Non dire neppure: "Domani comincerò a fare un serio cammino di fede". Hai mai pensato che il giorno che stai vivendo potrebbe essere l'ultimo della tua vita terrena? Non dire ancora: "Ci saranno ancora altre Quaresime per convertirsi!”. La pazienza di Dio non è illimitata: essa ha un limite. Perciò, se oggi ascolti la voce di Dio non indurire il tuo cuore.
Con la preghiera del cuore e con l'obbedienza alla parola di Dio fai esplodere in te il seme della fede che è stato piantato in te nel giorno del Battesimo. Non ti dimenticare che Gesù maledice il fico sterile. Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)