Esempio di sobrietà - Il Granellino di senape - Domenica 15-12-2019
(Mt 11,2-11) L'Avvento ci presenta Giovanni Battista come esempio di sobrietà. In che cosa dobbiamo sforzarci di essere sobri? Anzitutto nel mangiare. Questa è una generazione obesa. Si mangia molto e anche in maniera disordinata. Persino i bambini sono obesi. Un buon numero di giovani è affetto da bulimia. Questa generazione ha ripreso un'abitudine dei Romani: dopo aver mangiato, si va a vomitare per poi continuare a mangiare. Davanti al confessore non si vomita più il vizio della gola. Con lo stomaco pieno è quasi impossibile pregare. Il troppo mangiare genera il sonno. E il grido dell'Avvento è: “Vegliate e pregate".
Ci vuole sobrietà anche nel vestire. Il vestito serve per coprirsi. La nostra dignità non viene dal vestito di lusso, ma dalla veste della grazia. Diceva Padre Pio: “Per grazia di Dio non ho mai macchiato con un peccato grave la veste battesimale". Forse il nostro armadio è pieno di vestiti che non indossiamo da anni. Diamo ai poveri il superfluo. Soprattutto in questo tempo invernale.
L'Avvento ci invita ad essere sobri anche nel parlare. Si chiacchiera molto. Più si chiacchiera più si pecca. Tutti vogliono parlare e nessuno vuole ascoltare. Dio parla al cuore dell'uomo che vive di silenzio.
Bisogna essere sobri anche quando si prega. Il Signore ci esorta a non essere verbosi quando si prega. Il Signore è stufo di ascoltare lunghe e inutili preghiere. La preghiera più efficace è quando si fa silenzio davanti al Signore. È Lui che deve parlare per insegnarci le sue vie e i suoi pensieri.
La sobrietà nel mangiare, nel bere, nel vestire, nel parlare e nel pregare è segno di una personalità equilibrata, forte e armoniosa.
Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)