Zaccaria - Il Granellino di senape - Giovedì 19-12-2019 (Lc 1,5-25) 

Zaccaria ha pregato il Signore per anni perché avesse la gioia di avere un figlio, quando però Dio gli dice che ha ascoltato la sua preghiera non gli crede.
Una cosa dobbiamo comprendere nella nostra relazione con Dio ed è questa: non dobbiamo aspettarci che Dio accolga la nostra richiesta come e quando vogliamo noi. Oggi la tecnologia ci ha abituati ad avere tutto e subito. E così desideriamo che il Signore esaudisca la nostra preghiera nel momento in cui preghiamo. I tempi di Dio non sono i nostri tempi. Spesso il Signore non ci concede quello che gli chiediamo, il motivo è che quello che noi gli chiediamo è nocivo alla nostra salvezza eterna, anche se la richiesta a noi sembra buona.
La preghiera è un atto di fede. Più il Signore tarda ad ascoltare la nostra preghiera, più dobbiamo insistere. Conosco coppie di sposi che non si sono mai scoraggiati nel chiedergli un figlio. Il Signore ha ascoltato la loro preghiera dopo otto o nove anni.
Ci manca la pazienza nella nostra preghiera. Non siamo pazienti con il Signore che ci mette continuamente alla prova per farci crescere nella fede che Lui ci ama.
Vi confido una cosa: io non chiedo mai niente al Signore. Faccio fare a Lui. Egli sa cos'è buono per me. Egli conosce i miei desideri che non vengono mai realizzati subito, ma dopo anni. Una cosa è certa; Egli mi ha donato più di quello che il mio cuore desiderasse.
Chi rimane o s'indigna con il Signore viene reso muto. Non sa più pregare.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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