Il Granellino di senape - La vite ed i tralci - Mercoledì 13-5-2020
(Gv 15,1-8) Il tralcio senza la vite è secco. Per portare il frutto dev'essere una sola cosa con la vite. La vite ha la linfa che, comunicata al tralcio, lo rende fecondo. Il tralcio, per portare sempre uva abbondante e buona ha bisogno di essere potato. Se non viene potato, la linfa si disperde nel ramo e il ramo non ha abbondanti energie per portare più frutto, ma anche frutto migliore.
Fuori metafora. La vite è Cristo e noi battezzati siamo i tralci.
Senza Cristo siamo come tralci secchi, cioè senza la forza di portare frutto buono e abbondante. Per essere intimamente uniti a Cristo dobbiamo mettere in pratica la sua parola, altrimenti non saremo nella condizione di ricevere la nuova linfa che è lo Spirito Santo, senza il quale il tralcio può coprirsi di foglie ma non portare grappoli d'uva. Cosa rappresenta l'uva? L'uva è la dolce carità che ci dà la gioia della vita.
Il mio desiderio fin da piccolo è stato sempre quello di essere unito a Cristo. Devo dire che il Padre celeste mi ha potato molte volte, anche se a volte non ho sopportato con mitezza e umiltà la potatura.
La potatura ti fa lacrimare, cioè ti fa piangere. A volte mi ha potato con una malattia, altre volte con calunnie, ancora altre volte tagliando legami affettivi, non ci sono mancate volte in cui nella famiglia religiosa mi hanno scartato e messo da parte. Comunque posso dire che, dopo ogni potatura, c'è stata una Pentecoste che mi ha reso più umile e mite.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo)