IL GRANELLINO - (Mt 18,1-5.10.12-14) - Martedì 11-8-2020
Bisogna rinascere per entrare nel grembo eterno della Trinità. Per abitare nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito c'è bisogno di diventare piccoli. Gesù Cristo è venuto ad insegnarci come si diventa piccoli.
Il primo insegnamento è che senza il Padre celeste non siamo nulla e non abbiamo nulla. Tutto ci viene da Dio Padre e Creatore.
Come il neonato non si considera autosufficiente, così anche noi dobbiamo dipendere in tutto e per tutto da Dio. Lo spirito d'infanzia c'induce ad affidarci completamente a Dio che ci ama e provvede per noi in ogni cosa buona. Essere piccoli, spiritualmente parlando, significa essere umili. L’ateo si fa dio di se stesso, si affida totalmente alle sue capacità fisiche, intellettive, volitive ed economiche.
Forse, anzi senza forse, tu non sei ateo, ma certamente sei pieno di orgoglio e di vanità, che sono i rami del tronco che si chiama "Superbia". L'uomo orgoglioso crede in Dio, ma attribuisce a sé stesso ogni successo che consegue nella vita. Quindi è incapace di dire "grazie" a Dio, fonte di ogni dono naturale e soprannaturale. L'uomo vanitoso invece di ammirare Dio come fonte di ogni bellezza ammira solo stesso.
Essere piccoli, spiritualmente parlando, significa anche essere miti. Il neonato non disprezza nessuno, non indossa una maschera, cioè è nudo, non reagisce alla violenza, non si vendica. La caratteristica del neonato è la tenerezza. Non ha un cuore rigido. Il suo cuore, come il corpo, è tenero.
Solo gli umili e i miti possono vivere nel grembo della Trinità ed essere così beati.
Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)