Martedì 16 ottobre 2018 - (Lc 11,37-41)
La religione ti porta all'osservanza dei riti stabiliti dall'uomo, ma il cristianesimo ti porta a conoscere e a praticare la verità che Gesù Uomo Dio è venuto a rivelarci. L'uomo che non conosce Gesù si fabbrica un Dio a propria immagine e somiglianza. Perciò, quando Dio non si comporta secondo i pensieri umani, l'uomo si ribella contro di Lui e non ha più fiducia in Lui.
L'uomo imbevuto di religiosità naturale si affeziona al culto e, praticando il culto in maniera ossessiva, pensa di essere un vero adoratore; inoltre si gloria davanti agli uomini per essere un osservante perfetto. Poi se è avaro, violento, invidioso, lussurioso ed egoista, per lui tutto è normale. L'uomo della religiosità naturale è legato alle forme esteriori del culto. È un perfetto liturgista. Quello che il culto significa a lui non interessa.
Certo, anche noi nella Chiesa cattolica abbiamo il culto. E lo dobbiamo amare conoscendo e amando ciò che significa. Se, per esempio, celebriamo la liturgia eucaristica, devi sapere che, con essa, tu entri misticamente nella morte e risurrezione di Cristo. Che significa? Prima di tutto ti ricordi che la salvezza delle tua anima non viene dall’osservanza del precetto, ma da Cristo che è morto sulla croce per il perdono dei tuoi peccati e per riconciliarti con il Padre celeste. Mosso da questo amore, ti sforzerai di odiare e di evitare tutto ciò che non è amore per rendere a Dio un culto spirituale. Poi, con l'Eucarestia, entri nella risurrezione di Cristo per essere un creatura nuova e per profumare della carità di Cristo, per andare incontro a Lui in santità di vita.
Ora se vai solo ad ascoltare la messa (un modo sbagliato di esprimersi) per essere obbediente a un precetto, ritornerai a casa tua più peccatore di prima.
Mi chiedo: "Nelle nostre comunità parrocchiali ci sono più membri che sono mossi dalla fede nell'adorare, amare e servire Dio o più membri ai quali interessa solo il culto senza mettere in pratica la verità che esso significa e insegna? Com'è triste sentire dire dopo un liturgia: "È andato tutto perfetto!".
Chissà quante liturgie 'perfette' sono veramente gradite a Dio!
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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