Giovedì 10-1-2019 (Lc 4,14-22)
Gesù inizia il suo ministero apostolico dicendo: "Lo Spirito del Signore è su di me". Grazie alla forza e alla sapienza dello Spirito Santo che dimorava in Lui, operava miracoli e prodigi; insegnava con autorità, dalla sua bocca uscivano solo parole di grazia, la sua predicazione convertiva i cuori dei peccatori, svelava l'ipocrisia di molti farisei, scribi e sacerdoti, esorcizzava i demoni, calmava le tempeste, risuscitava i morti, ma, soprattutto, morì in croce perdonando i suoi persecutori e consegnandosi, con umiltà e fiducia, nelle mani del suo Padre celeste.
Chi è il sacerdote? Ci hanno detto sempre che è un altro Cristo. Come mai allora molti di noi non viviamo in maniera soprannaturale? Come mai i fedeli in molti di noi non vedono l'immagine viva di Cristo Gesù? Come mai alla nostra predicazione i peccatori non si convertono? Come mai non riusciamo a liberare quelli che sono posseduti da spiriti immondi?
Come mai non siamo divorati dallo zelo per la casa del Signore? Come mai non abbiamo il coraggio di annunciare la morale cristiana senza fare sconti? Come mai non abbiamo il carisma di confortare e guarire i malati? Come mai, sia nella propria vita come nelle parole, non rendiamo testimonianza a Cristo Crocifisso, ed evitiamo la croce dell'evangelizzazione?
Io so perché: Non siamo santi. Non siamo santi perché non permettiamo allo Spirito Santo di santificarci. Vogliamo operare, parlare e predicare con la nostra forza e sapienza. Pensiamo che le nostre lauree in teologia siano sufficienti per essere zelanti nelle nostre comunità parrocchiali. Se lo Spirito non è su di noi, il nostro ministero è "come un cembalo che fa solo un po’ di chiasso".
Siamo stati ordinati sacerdoti per essere santi e non solo per svolgere un ruolo nella Chiesa di Cristo. Un giorno il Curato d'Ars disse al suo vescovo: "Se volete convertire la vostra diocesi, dovete fare santi tutti i vostri parroci".
Vieni, Spirito Santo, fuoco di Verità e Carità, rendici santi e santificatori.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)