Per P. Alessandro Palladino, Direttore comunità
E confratelli - Cefalù
Roma 7 aprile 2021
Carissimi confratelli.
Mi è giunta improvvisa la notizia della morte di p. Giorgio Marino, che sapevo ammalato da tempo e che in seguito per garantirgli una migliore assistenza era stato ospite di una casa di accoglienza per anziani e ammalati.
Mi unisco alla vostra preghiera di suffragio nel presentare questo nostro confratello al Signore perché nella sua misericordia lo accolga nella sua comunione eterna.
Ho conosciuto p. Giorgio a Viterbo, quale mio insegnante di catechetica.
Ricordo la sua passione per farci entrare in un modo nuovo dell’educazione cristiana nei tempi dopo il concilio.
Non era un docente che si fermasse al testo, la sua fantasia sprigionava idee e prospettive. Ricordo che qualche volta venne in classe con il giornale, per dirci che occorre sempre ascoltare la realtà e poi applicare il nostro metodo educativo con saggezza e adattandosi ad ogni situazione, specie se si tratta di giovani.
Fu autore negli anni novanta di una pubblicazione sul tema della “scuola giuseppina”. Un testo molto breve, ma denso, che fu oggetto di riflessione per molti confratelli impegnati nella scuola.
A Viterbo fu anche per diversi anni assistente spirituale dell’Associazione Maestri Cattolici.
La sua attività fu poi in parrocchia, in oratorio, e ancora nella scuola.
Di lui ricordo la sua attenzione al mondo giovanile, la capacità di accogliere ogni persona, la voglia di stare in comunità condividendo momenti informali di vita fraterna.
Intelligente e curioso, si informava di tutto e, nonostante un poco di disordine organizzativo (così appariva a me), era interessante notare che sapeva cogliere l’idea centrale, quello che conta veramente nelle varie situazioni.
Solo il Signore conosce il cuore dell’uomo e solo il Signore sa che cosa sia rimasto nel cuore e nell’animo di p. Giorgio in seguito alla vicenda del bombardamento su Roma; evento nel quale perse la mamma e invece si salvarono lui e la sorella.
Lo voglio ricordare come era: con il sorriso, con la sua voglia di comunicare, con il suo desiderio di rendersi utile.
Il lungo tempo della malattia lo ha messo alla prova e ha chiesto ai suoi confratelli pazienza e attenzione. Mentre ringrazio la comunità religiosa giuseppina e la comunità parrocchiale per la loro attenzione a p. Giorgio, chiedo al Signore di trasformare questo tempo di malattia e di carità in frutti di crescita umana e cristiana per tutti.
Insieme con voi affido il p. Giorgio al Signore risorto perché grazie a Lui condivida il trionfo sulla morte e la vittoria della vita che non finisce.
Ringrazio quanti partecipano alla nostra preghiera e che con la loro presenza si uniscono alla comunità religiosa formando una famiglia che sa ringraziare il Signore del dono che p. Giorgio è stato per tutti.
Il Signore aiuti tutti noi a vivere nella luce pasquale del Signore risorto.
p. Tullio Locatelli
Padre Generale
Congregazione di San Giuseppe
Giuseppini del Murialdo
foto: p. Tullio Locatelli, a Cefalù, Chiesa Artigianelli, giugno 2012