Murialdo

Il Murialdo e il Natale

“Un Dio che piange, un bambino misero, debole, povero

che non può niente di per se stesso e in tutto ha bisogno della madre, eccolo ridotto su di poca paglia, a soffrire intirizzito dal freddo, a patire, a piangere” cosi scrive il Murialdo, quasi a sottolineare l'umanità di Gesù, venuto sulla terra per guadagnarci il Paradiso.
Oggi, si continua a festeggiare secondo certi stereotipi diventati tradizione, ma che hanno fatto perdere, a poco a poco il vero senso del Natale, quello della gente semplice della gente umile che si contentava di poco e che era molto più vicina al bambinello della mangiatoia.
Dovremmo imparare a contemplare Gesù posto su un giaciglio di paglia come fecero i pastori, stupirci per la povertà e l'umiltà di questo bambino, venuto sulla terra a condividere con gli uomini disagi e sofferenze, dimostrando così il suo amore infinito per tutti e per ciascuno di noi e la sua volontà di salvarci.
Ritroviamo il vero senso della vita che è umiltà, carità, condivisione, rispetto per gli altri di cui è un esempio significativo Gesù che è stato povero, esule perseguitato fin dalla sua nascita, accusato e condannato innocente, solo cosi saremo capaci di contemplare Dio e la sua grande misericordia.
L'augurio più grande che mi piace fare a tutta la comunità è che Gesù nasca spiritualmente nel cuore di ciascuno di noi e, come dice il Murialdo “ faccia che noi incominciamo ad amarlo davvero, ad essere umili, pazienti, devoti, virtuosi per amor suo.”
Auguri ed ancora auguri di ogni bene!

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