Ho fame - Il Granellino di senape - Domenica 29-9-2019
(Lc 16,19-31) - Chi ha il pane quotidiano sulla mensa non è povero. Il vero povero è colui che non ha il pane quotidiano e ogni giorno deve andare a rovistare nei sacchetti di immondizia per trovare un po’ di pane, che i ricchi buttano senza scrupolo di coscienza.
Era il 1967 ed ero a Newark (NJ) USA. Un mattino, uscendo dalla mia casa religiosa dopo aver fatto un'abbondante colazione, vidi un fratello di colore che rovistare in un contenitore d'immondizia. Gli chiesi: "Cosa stai facendo?". Ed egli rispose: "Ho fame. Sto cercando un po’ di cibo". Il volto di questo fratello irradiava una mitezza soprannaturale. Lo invitai nella casa religiosa per fare colazione. In quel tempo ero giovane e non ancora sacerdote. Facendo quel gesto di carità, mi ricordai di mia madre che aveva un cuore grande nel soccorrere i poveri.
Oggi molti ricchi sono più disposti a dare da mangiare ai loro cani e gatti che agli uomini che hanno fame. Questa è una mentalità diabolica. Marx voleva debellare la classe dei ricchi, ma non ci è riuscito, nonostante che abbia usato anche la violenza. La violenza non ha il potere di cambiare il cuore dell'uomo. Il povero che ammazza il ricco lo fa con il proposito di diventare lui stesso ricco. Infatti, nei paesi dell'Est, chi è diventato ricco? Il povero di ieri. Solo il ricco che accoglie il Vangelo si dispone a dare da mangiare a Lazzaro.
Il ricco ateo vive solo per se stesso, separandosi sempre più da Lazzaro che gli dà fastidio. Il ricco Epulone solo dopo la morte scoprirà un'altra verità: che l'umile Lazzaro sarà seduto intorno ad una mensa ricca di cibi succulenti e lui intorno ad una mensa vuota del pane d'amore. E questo per tutta l'eternità.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)