Il Granellino di senape - Il giudizio di Dio - Lunedì 22-6-2020 (Mt 7,1-5)
"Non giudicate e non sarete giudicati”, ci dice Gesù. Cosa vuole il Signore da noi cristiani? Vuole che, se ci accade di vedere un ladrocinio, non dobbiamo dire che non è un ladrocinio? Non è questo che vuole il Signore. Cosa vuole allora il Signore? L'azione di rubare è certamente un peccato e non possiamo dire che non lo sia.
Ciò che vuole il Signore è che noi non mettiamo l'etichetta di ladro sulla persona che ha commesso il ladrocinio. So che è difficile nel mondo accettare quello che ho appena detto. Il mondo è sempre pronto a mettere una etichetta su chi sbaglia o pecca: tu sei un ladro...tu sei una prostituta...e così via. Il giudizio su una persona rimane per sempre.
Dal giudizio poi si passa alla condanna. Cristianamente parlando, noi non dobbiamo dire: tu sei un ladro. Solo Dio scruta e conosce il cuore dell’uomo. Egli solo sa perché un uomo si comporta da ladro o una donna da prostituta. Perciò si lasci a Dio il giudizio. Bisogna dire un'altra cosa: uno che è un ladro non può giudicare una prostituta. Qualcuno potrebbe dire: "Ma io sono esente da ogni forma di peccato.
Perciò sono nella condizione di giudicare". Neppure san Francesco si sentiva giusto, nonostante la sua alta santità. Nessun uomo è giusto davanti a Dio, dice la Sacra Scrittura. Perciò lasciamo a Dio il giudizio sul nostro prossimo, se non vogliamo essere giudicati.
Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)