Il Granellino di senape - 16-7-2020 - (Mt 11,25-27)
Negli ultimi anni, quando invoco lo Spirito Santo dico: "Vieni, Spirito Santo, fuoco di verità e di carità". Questa mia invocazione scaturisce dalla consapevolezza che, senza lo Spirito Santo, il cielo del mondo soprannaturale rimane chiuso alla mia mente e al mio cuore.
I discepoli avevano seguito e ascoltato Gesù, ma avevano capito ben poco dei suoi insegnamenti; perciò Gesù disse loro: "Quando lo Spirito verrà, comprenderete tutto quello che vi ho detto".
Si possono leggere tutti i libri di teologia mistica, ascetica, biblica e tutte le vite dei santi e non dire con i discepoli di Emmaus: "Non ci ardeva il cuore nel petto mentre Gesù ci spiegava le Sacre Scritture?".
Se non si apre il guscio della noce, si può dire com’è bella questa noce, ma non si può dire di aver visto e gustato il frutto che è dentro al guscio. Ci vuole la Pentecoste perchè l'uomo possa entrare nell’interiorità della Parola di Dio.
Quando si prega senza l'unzione dello Spirito Santo si prega solo con le labbra. Quando si predica il Vangelo senza l'unzione dello Spirito Santo, si dicono solo parole umane che possono riempire la mente di nozioni, ma non riempire il cuore dell'amore di Dio. Dopo aver ascoltato una predica o dopo aver letto un libro di spiritualità, hai esclamato con gioia: "Padre Santo, ti lodo e ti benedico perché, con il tuo Santo Sprito, mi hai aperto la mente e il cuore per vedere e gustare il tuo amore.”? Se questo non è ancora avvenuto, significa che non invochi lo Spirito Santo, Spirito di verità.
Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)