IL GRANELLINO - (Lc 1,39-45)
Maria si alzò e andò "in fretta" da sua cugina Elisabetta che era incinta. Oggi tutto si fa in fretta, senza pazienza e calma. Non c'è tempo per riflettere. Per questo motivo si fanno molti errori e si prendono decisioni sbagliate che hanno conseguenze non buone per la nostra salute fisica e spirituale. Il proverbio ci ricorda che la gatta per fare i figli in fretta li fece ciechi.
Questo è un mondo che gira velocemente. Si vuole tutto e subito. È il mondo della tecnologia che ci sta abituando a vivere senza fermarci. Si dice che chi si ferma è perduto. Si mangia in fretta. Non c'è tempo per masticare. Bisogna ingoiare il cibo. Si prega in fretta. Si parla in fretta. L'attesa ci rende impazienti, inquieti e nevrotici. Una sola cosa non facciamo in fretta e viene sempre procrastinata. Sai qual è? La conversione del cuore. Per convertirci c'è sempre tempo, si dice. Così si arriva alla fine della vita con un cuore senza carità.
Maria, donna della carità, va in fretta ad aiutare sua cugina Elisabetta. Ella non procrastina la sua visita alla cugina che ha bisogno di lei. Imitiamo Maria in questo tipo di fretta.
Nel compiere le opere di carità bisogna agire in fretta. Appena lo Spirito ci informa che qualcuno ha bisogno di noi, in fretta dobbiamo compiere l'opera di vita eterna. Diceva il mio Padre Fondatore, Don Giustino M. RUSSOLILLO, se vuoi diventare santo in fretta, obbedisce alle ispirazioni dello Spirito Santo. L'obbedienza pronta alle sante ispirazioni è la via più veloce per essere santo. Non dire: Domani! Potresti morire lasciando incompiuta una opera buona.
Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)