Govedì 3-1-2019 (Gv 1,29-34)
Dire agnello è dire tenerezza e mitezza. Da San Giovanni Battista Gesù è chiamato Agnello. Perché? Bisogna sapere che ogni sera, nel tempio di Gerusalemme, veniva sgozzato un agnello senza macchia e offerto a Dio come sacrificio. Il sangue dell'agnello, poi, veniva spruzzato sulla città come segno del perdono dei peccati. È Gesù il vero Agnello, Santo e immacolato, che viene sgozzato sull'altare della croce il cui Sangue ci ha riconciliati con Dio e ci ha ottenuto il perdono dei peccati.
Se sei oppresso dal peso dei tuoi peccati, non disperarti, ma credi fortemente in Cristo Gesù che è morto e risorto per il perdono dei peccati. I tuoi peccati non sono perdonati perché fai un pellegrinaggio o qualche opera buona, ma solo grazie a Gesù che ha offerto tutto se stesso al suo e nostro Padre celeste per il perdono dei nostri peccati. Spesso il diavolo mette davanti ai nostri occhi i peccati gravi che abbiamo commesso dicendo: “Dio non ti ha perdonato. Andrai all'inferno". Non ascoltare il diavolo perché ti vuole portare alla disperazione. A volte è lo Spirito Santo che ci mette davanti agli occhi i peccati della gioventù, peccati per i quali, pur avendoli già confessati, non siamo ancora seriamente pentiti. Quando questo accade, basta dire con fede: "Eterno Padre, ti offro il preziosissimo Sangue di Gesù Cristo per il perdono dei miei peccati!". Questa preghiera è come una doccia di Sangue che ci fa sentire la tenerezza e la misericordia di Dio.
È davvero una grazia avere la consapevolezza dei nostri peccati che sono tolti dal Sangue di Cristo versato per noi sulla Croce.
Purtroppo questa generazione vuole togliere dalla coscienza il senso del peccato, dicendo che il peccato è solo una creazione dei preti. Ci sono anche preti che, per farsi volere bene dai fedeli, negano l'esistenza del peccato. Negare il peccato è negare che Cristo sia morto e risorto per il perdono dei peccati.
Che lo Spirito Santo ci dia la verità del peccato, ma anche la verità che Gesù è morto e risorto per il perdono dei nostri peccati.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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