Lunedì 21-1-2019 - (Mc 2,18-22)
Gesù è venuto a portarci un Vino nuovo grazie alla sua morte e risurrezione. Come si chiama questo Vino nuovo? Si chiama Spirito Santo, che è la terza Persona della SS. Trinità. Senza bere questo Vino nuovo, la nostra comunità parrocchiale e religiosa, la nostra vita matrimoniale e familiare è senza vita di amore, pace e gioia. Questo Vino nuovo, che gli apostoli ricevettero nel giorno di Pentecoste, ci toglie il vecchiume del nostro culto che viene reso per abitudine e senza intelligenza. Ci toglie il vecchiume delle nostre preghiere dette o, meglio, recitate con le labbra mentre il cuore è lontano dal Signore. Ci toglie il vecchiume dalla nostra predicazione che non parla al cuore dall'assemblea. Ci toglie il vecchiume del nostro linguaggio che ci fa dire sempre "ai miei tempi", disprezzando tutto ciò che di bello e di buono ci dona il presente.
Chi è pieno di Spirito Santo fa sempre cose nuove e non è ripetitivo nel pregare, parlare e agire. L'uomo ubriaco di Spirito Santo non dimentica le meraviglie che il Signore ha operato e continua a operare nella sua vita passata e presente ed è sempre in attesa di vedere cose nuove. Al mattino non si alza stanco, scoraggiato, avvilito e depresso, ma apre gli occhi al nuovo giorno con il forte desiderio di vedere e vivere gli eventi in una nuova luce d'amore. È lo Spirito Santo, Signore che da la vita, ci dona nuovi occhi e cuore nuovo per vivere con passione. Senza passione non si può vivere.
Ieri, a Poggiridenti, mentre parlavo dell'amore e tenerezza di Dio, un uomo di una grande semplicità evangelica, piangeva di commozione. Che bello! È lo Spirito Santo che ci fa piangere di gioia alla presenza del Signore.
Per mezzo di Gesù Cristo il Padre celeste ci dona lo Spirito Santo. Ma qual é la condizione ideale per riceverlo? È rinunciare a satana e a tutte le sue opere di malvagità e cattiveria. La rinuncia dev'essere unita alla preghiera costante: Padre, abbi pietà di me peccatore e donami li tuo Santo Spirito. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)