Martedì 22-1-2019 (Mc 2,23-2)
Più avanzo negli anni, più capisco che c'è una sola legge che deve governare l'uomo, la società e, soprattutto, la vita della Chiesa : è la legge dell'amore. Si fanno le leggi per proteggere i deboli perché la loro dignità non venga calpestata dai ricchi e dai potenti di questo mondo. Sappiamo però che non è sempre così. A volte la prepotenza dei ricchi e dei potenti senza Dio hanno sempre la meglio sui deboli. E questo avviene non solo nel mondo civile ma anche nel governo della Chiesa. Chi ha Dio nel cuore obbedisce alla legge d'amore il cui spirito cerca e promuove, in ogni tempo e circostanza, la dignità dell'uomo.
Per esempio,La norma della Chiesa dice che bisogna digiunare un’ora prima di ricevere l'Eucarestia. La norma è stata voluta dalla gerarchia della Chiesa per evitare che i fedeli si accostino alla Eucarestia ubriachi e sazi del pane di questo mondo. Ma se, per esempio, c'è un ammalato che, per debolezza fisica, non può digiunare, deve egli attenersi alla norma del digiuno? Certamente no. Il legalismo è uno spirito diabolico. Le norme vengono fatte e date per evitare abusi e ingiustizie.
Desidero raccontarvi un episodio della mia adolescenza in seminario. Mi sembra di averlo già raccontato anni fa, ma mi piace raccontarlo di nuovo per i lettori che non lo conoscono. Dopo le preghiere della sera vigeva in seminario la norma del silenzio rigoroso, cioè non si doveva parlare per nessun motivo. Era inverno. Faceva molto freddo. Non c'era riscaldamento né acqua calda per lavarsi. A causa del freddo le mie mani erano piene di geloni. Soffrivo molto. Così, dopo le preghiere della sera, una volta chiesi a un mio compagno, ritenuto buono e un grande osservante delle regole, di spalmare sulle mie mani un po’ di crema per alleviare i dolori che avevo. Ebbene, alla mia richiesta, egli mise il dito sulla bocca in segno di silenzio, e, voltandosi, se ne andò via, lasciandomi senza conforto.
Quante mancanze di amore si commettono ancora da alcuni vescovi e superiori di Ordini e Istituti religiosi che amano più il Diritto canonico che l'uomo.
Vorrei ricordare a questi vescovi e superiori che il Cristianesimo non è legalismo, ma misericordia.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)